Sebbene molte persone possano pensare che ottenere il colore giusto di un prodotto sia semplice, in realtà dietro al raggiungimento del colore richiesto c’è una serie importantissima di step da seguire.  Ne abbiamo parlato anche nell’articolo dedicato al nostro cliente Benjamin Paints della Romania. Oggi vedremo come controllare il colore di stampi e componentistica in plastica.

Per un produttore di stampi a iniezione, ad esempio, riscontrare difetti sul colore di un oggetto rappresenta un fallimento del controllo qualità, motivo per cui il prodotto verrà venduto con uno sconto o scartato ancor prima di essere immesso sul mercato.

Ecco perché è così importante per il produttore ottenere la corretta colorazione.

Il mancato raggiungimento della corretta colorazione di un prodotto prima dell’immissione sul mercato implica una vasta serie di problematiche che coinvolgono non solo l’aspetto economico, ma anche di reputazione e di affidabilità del marchio. Per non parlare delle problematiche legate alla funzionalità: ad esempio, quando vengono richiesti colori altamente riflettenti per determinate applicazioni e i risultati non sono soddisfacenti.

Ottenere i colori giusti è essenziale, ma come renderlo possibile?

Stampi plastica

Foto da Canva PRO

Come possono i produttori controllare il colore di stampi e componenti in plastica?

Forse avrai già sentito che i colori vengono identificati in modo soggettivo ed emotivo. C’è molta verità in questo e un lavoro di precisione alla base per controllare che il colore ottenuto sia quello specificato.

Fortunatamente, la tecnologia ha portato la misurazione e il controllo del colore a un livello superiore. Sebbene la valutazione visiva rappresenti ancora il primo passo, ci sono strumenti come il colorimetro professionale e la cabina luce che rendono il controllo qualità del colore molto più accurato e semplice.

Ma avere strumenti all’avanguardia non è l’unico passo che i produttori devono compiere per ottenere i giusti colori. Ottenere i migliori risultati comporta un processo graduale in cui deve essere considerato ogni singolo dettaglio.

Ecco alcuni degli aspetti più importanti per un produttore per il raggiungimento del risultato migliore:

Avere l’occhio allenato: l’ispezione visiva

Come accennato in precedenza, il primo filtro per il controllo colore è l’ispezione visiva. Avere un occhio esperto che esegue questa prima ispezione farà risparmiare tempo e risorse quando le differenze di colore sono notevoli. Quando però le differenze sono minime all’occhio,  è necessario passare alla misurazione strumentale.

Utilizzare gli strumenti adatti: colorimetro e cabina luce

Quando si tratta di controllare la qualità del colore, lo strumento base è il colorimetro (vedi anche l’articolo “Colorimetro: cos’è e perché è fondamentale in tanti settori”).

In alcuni casi è sufficiente disporre solo di questi strumenti, ma ci sono casi in cui le tolleranze richiedono il massimo livello di accuratezza possibile o la natura del prodotto e il materiale utilizzato per fabbricarlo richiedono l’inclusione di altre tipologie di strumentazione. Ad esempio, una cabina luce può tornare utile quando è richiesto un ambiente neutro con luce uniforme.

Cabina luce per valutazione visiva

Come si usano il colorimetro e la cabina luce?

Avere i migliori strumenti di misura sul mercato però non è sufficiente se non li sai usare correttamente.

Avere l’occhio esperto per l’ispezione visiva e la formazione per un corretto funzionamento dello strumento e una corretta interpretazione dei risultati, fanno una grande differenza nel garantire che il processo di controllo qualità sia affidabile al 100%.

Chi acquista uno strumento di misura a marchio SAMA Tools può essere guidato passo passo per capire il suo funzionamento, a distanza o in presenza, abbinando il corso di formazione all’acquisto dello strumento.

Corsi di formazione all’utilizzo del colorimetro e cabina luce presso la tua azienda

Sono tante le aziende che scelgono anche l’installazione  e il corso di utilizzo direttamente presso la loro sede per  comprendere approfonditamente gli strumenti e utilizzarli in modo efficace fin da subito.

Le guidiamo sull’uso del colorimetro per poter confrontare i vari componenti prodotti con tutti gli standard di riferimento imposti dai loro clienti, individuando così eventuali scostamenti delta dai valori cromatici. Questo studio consente loro di apportare tutte le modifiche necessarie al fine di garantire un’ottima qualità evitando qualsiasi tipo di controversia.

Molti settori con cui principalmente operano queste aziende, richiedono molto lavoro con oggetti traslucidi, motivo per cui è assolutamente importante dotarsi anche di una cabina luce.

Questo strumento permette di ricreare un ambiente neutro con luce uniforme, dove i componenti testati non vengono influenzati da tutto ciò che li circonda.

Grazie al nostro corso all’uso, gli strumenti sono illustrati in ogni dettaglio e spiegati in ogni loro caratteristica, consentendo di effettuare una migliore valutazione delle differenze tra i vari colori, principalmente negli stampi trasparenti, poco visibili ad occhio nudo.

I nostri  clienti possono così constatare se le produzioni sono in linea con gli standard richiesti, o meno.

Se vuoi saperne di più sui nostri corsi all’uso, puoi farlo cliccando qui.

Dopo il corso di formazione, la calibrazione e la taratura periodica.

Tutti noi, in quanto esseri umani, non siamo perfetti. Anche quando si è ben preparati, l’errore umano è presente, quindi stabilire procedure chiare su come eseguire le misurazioni è essenziale per ridurlo al minimo.

Inoltre, ogni azienda certificata può garantire una maggiore qualità proprio grazie alle procedure.

Non solo noi, ma anche gli strumenti di misura a volte possono sbagliare, il che significa che la loro calibrazione e taratura periodica dovrebbe essere inclusa in queste procedure.

Il controllo qualità nello stampaggio

Sono tanti i clienti S.A.M.A. Italia che lavorano nell’ambito degli stampi e della componentistica in plastica, spesso si tratta di attività focalizzate nei settori dell’automotive e degli elettrodomestici.

Per compiere la loro missione, lavorano sodo alla ricerca di  strumenti precisi e affidabili in grado di migliorare e ottimizzare il lavoro del controllo qualità.

I nostri clienti effettuano controlli qualità al fine di capire quanto i colori delle proprie produzioni si discostino dalle norme di riferimento dettate dalle esigenze degli ordinativi.

SAMA Tools e il controllo del colore di stampi in plastica

Le aziende che si affidano a noi come principale fornitore di strumenti per le loro attività di controllo qualità, ricevono sempre una consulenza da parte di un nostro tecnico che analizza la loro produzione per capire meglio quali siano le esigenze specifiche.

Dopo questi consigli preliminari che rientrano nel servizio che diamo, i clienti interessati alla misura e controllo del colore acquistano generalmente il colorimetro SA230 e/o la cabina luce SACAS276.

Come contattarci

Oltre agli strumenti per il controllo della qualità del colore, offriamo un’ampia varietà di strumenti per il controllo non distruttivo per le più svariate applicazioni.

Acquistare uno strumento a marchio SAMA Tools ti da la sicurezza di poter scegliere, in qualsiasi momento la formazione che ti serve per il tuo Controllo Qualità, senza errori e perdite di tempo.

La soddisfazione del cliente è il nostro obiettivo principale e saremmo felici di vederti diventare uno di loro.

Quindi, se hai bisogno di aiuto con la scelta degli strumenti per il controllo della qualità del colore, potrai sempre contare sulla nostra consulenza tecnica.

Contattaci ai numeri 0584/392342 – 0584/392453 o, in alternativa, compila il form online 

 

In un sondaggio tra i professionisti di LinkedIn, abbiamo chiesto se utilizzassero durometri nel loro lavoro, sia portatili che da banco.

Abbiamo ricevuto 126 risposte:

44% Sì, uso i durometri
23% No, non li uso
33% li ho usati in passato.

Tuttavia, non tutti i durometri sono uguali e ognuno di essi è adatto ad una specifica applicazione. Continua a leggere per saperne di più su questi strumenti di controllo e scopri quali sono i loro vantaggi e come utilizzarli al meglio per il tuo lavoro.

Per vedere il sondaggio su LinkedIn clicca qui.

Linkedin survey

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Cos’è il durometro (da banco o portatile)?

La famosa enciclopedia Treccani  lo definisce così: “Apparecchio per effettuare prove di durezza dei materiali solidi; consiste essenzialmente di un supporto elevabile a vite che accosta il provino del materiale da esaminare a un penetratore di varia forma, a seconda del metodo di prova, sul quale viene esercitata una forza graduabile mediante un sistema di leve; la profondità dell’impronta, che dà la misura della durezza, è letta su apposito indicatore o mediante un microscopio micrometrico.”

In parole semplici, i durometri sono strumenti per prove non distruttive che consentono di determinare, in base allo standard applicabile, il valore di durezza di diversi materiali, che comprendono a titolo esemplificativo:

  • Acciai e leghe di acciaio
  • Alluminio e leghe di alluminio
  • Ottone
  • Rame
  • Plastiche
  • Elastomeri termoplastici
misura della durezza sui materiali

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Come viene misurata la durezza?

Il tipico test di durezza prevede un oggetto, chiamato indentatore, che viene premuto sulla superficie del materiale da testare.

L’indentatore deve avere dimensioni stabilite ed essere caricato con una pressione specifica a seconda del tipo di strumento.

Successivamente, la durezza viene determinata misurando la profondità della penetrazione o l’area della rientranza. La misurazione dell’uno o dell’altro dipenderà dal tipo di prova di durezza che si sta eseguendo. I più comuni sono:

  • Prova di durezza Leeb
  • Rockwell
  • Vickers
  • Brinell
  • Shore

Perché la misurazione della durezza è così importante?

La misurazione della durezza è un aspetto fondamentale per molte industrie e settori che richiedono l’utilizzo di materiali resistenti e duraturi. La valutazione della durezza consente di comprendere le proprietà del materiale, come la sua forza, duttilità e resistenza all’usura, e di identificare eventuali difetti o problematiche.

Ad esempio, nel settore dell’ingegneria, la misurazione della durezza è essenziale per la progettazione di strutture solide e affidabili. Senza una corretta valutazione della durezza dei materiali, è difficile garantire la sicurezza e la durata di un’opera.

Inoltre, la conoscenza della durezza dei materiali è fondamentale per le attività di manutenzione e riparazione. Misurare la durezza consente di identificare eventuali difetti o problemi e di stabilire le migliori soluzioni per risolverli.

In sintesi, la misura della durezza è un aspetto cruciale per garantire la qualità e l’affidabilità dei materiali utilizzati in molteplici applicazioni. La conoscenza della durezza consente di prendere decisioni informate per la progettazione, la manutenzione e la riparazione di strutture e componenti, contribuendo alla sicurezza e all’efficienza dei processi produttivi.

Quali sono le più diffuse tipologie di durometro?

Come accennato in precedenza, esistono diversi durometri per diverse applicazioni. Quindi, diamo un’occhiata a quelli più comuni.

Durometri a rimbalzo

Come suggerisce il nome, questi strumenti si basano sul test di durezza “Leeb”, come definito negli standard ISO 16859 e ASTM A956. È un metodo di prova dinamico, in cui viene utilizzato il rapporto tra la velocità di rimbalzo e la velocità di impatto di un corpo in movimento per determinare la durezza.

I durometri a rimbalzo vengono solitamente applicati per testare vari metalli e leghe e sono un’ottima scelta per il controllo di merci in entrata e in uscita, per attività di controllo qualità e manutenzione di strutture e pezzi soggetti a usura.

SAMA Tools ti propone 3 differenti modelli di durometri a rimbalzo:

  • Durometro a rimbalzo SAP180, con sonda a impatto tipo D e blocco di prova.
  • SAP550, durometro a rimbalzo con schermo touchscreen e stampante wireless per la stampa di report in mobilità, ottimo per le attività di controllo qualità sul campo.
  • Durometro a rimbalzo per metalli SAP650, uno strumento compatto e di alta precisione con rilevamento automatico della direzione dell’impatto e interfaccia wireless.
Durometro a rimbalzo SAP180

In foto: operatore con Durometro a rimbalzo SAP180

Durometri Barcol

Simili al tipo precedente, questi strumenti prendono il nome dal test di durezza che eseguono, il test Barcol.

Questo test viene solitamente utilizzato su materiali più morbidi come alluminio, leghe di alluminio e alcune materie plastiche. In precedenza era noto come “Barber-Colman Impressor”, da quando Walter Colman sviluppò questo test come metodo portatile durante la seconda guerra mondiale.

Il processo utilizza l’indentatore o “impressor” per premere sul materiale e misurare la profondità di penetrazione della punta.

Offriamo 2 modelli di durometri Barcol:

  • Durometro Barcol analogico
  • Durometro Barcol digitale
Durometro Barcol digitale – SABA934P

In foto: operatore con Durometro Barcol digitale – SABA934P

Durometri Webster

Questo tipo di durometri dal semplice utilizzo permette di misurare la durezza di materiali morbidi come acciaio morbido, alluminio, ottone e rame. Inoltre, può essere applicato su diverse geometrie e valori di spessore molto bassi.

I valori ottenuti possono essere facilmente convertiti nelle scale comuni, tra cui Vickers, Rockwell e Brinell.

Offriamo 3 versioni di durometri Webster:

  • SAMW-20
  • SAMW-20a
  • SAMW-20b

La differenza principale è il range di spessore e diametro su cui possono essere applicati.

Durometri a pinza Webster – SAMW

In foto: Durometri a pinza Webster – SAMW

Durometri Shore

La durezza Shore è definita come la resistenza di un materiale alla penetrazione di un indentatore a forma di ago caricato a molla.

Leggendo questa definizione, possiamo facilmente concludere che il processo per eseguire un test di durezza con un durometro Shore è molto simile a quello con il durometro Barcol.

Esistono diverse scale per le prove Shore; le più comuni sono la scala Shore A per elastomeri morbidi come la gomma, e Shore D per elastomeri duri e altri polimeri come termoplastici e termoindurenti. Ciò rende i durometri Shore un’ottima opzione per le attività di controllo qualità nelle industrie della gomma e delle materie plastiche e per i controlli di manutenzione su ghiere e guarnizioni.

Offriamo 3 diverse tipologie di durometri Shore:

  • analogici
  • digitali
  • digitali premium 

L’ultimo dell’elenco è il più performante di tutti, poiché può gestire più delle due scale sopra menzionate ed ha molte altre caratteristiche interessanti.

Inoltre possiamo fornire anche stativi ad hoc per risultati più accurati e ripetibili, e blocchi di prova Shore per scopi di verifica e calibrazione.

Durometri shore digitali multifunzione – SA6610

In foto: operatore con Durometri shore digitale multifunzione – SA6610

Durometri da banco

I durometri più specializzati sul mercato sono solitamente i durometri da banco, poiché offrono una maggiore precisione e ripetibilità. Pertanto, sono l’opzione preferita per i laboratori metrologici e le applicazioni che richiedono il massimo da questi due aspetti.

Questi strumenti lavorano secondo il principio dell’indentazione applicando un carico costante per un periodo di tempo specifico su un indentatore a contatto con il campione. Possono essere dotati di indentatori di diverse dimensioni, forme e materiali, fornendo così la possibilità di lavorare con diversi standard e scale sullo stesso dispositivo.

Offriamo 5 versioni di durometri da banco, alcuni di loro azionati manualmente e altri motorizzati. I modelli sono:

  • SAB150-B è manuale, analogico e adatto a lavorare con le scale Rockwell A, B e C
  • SAB150-BM è motorizzato, analogico e adatto a lavorare con le scale Rockwell A, B e C
  • SAB150-B/DGT è manuale, digitale e adatto a lavorare con le scale Rockwell A, B e C
  • SAB150-BM/DGT è motorizzato, digitale e adatto a lavorare con le scale Rockwell A, B e C
  • SAB187,5-B è motorizzato, analogico e adatto a lavorare con scale Rockwell A, B e C, Brinell e Vickers. E’ dotato di microscopio.

Tutti i nostri durometri da banco sono dotati di un indentatore a cono diamantato e dei provini di durezza.

Durometri da banco Rockwell – SAB150

In foto: Durometro da banco Rockwell – SAB150

Quale durometro è il più utilizzato?

Secondo il sondaggio, la maggior parte degli intervistati che dichiara di usarlo o di averlo utilizzato afferma di aver utilizzato il durometro da banco, seguito dal durometro shore e durometro a rimbalzo. Ultimi ma non meno importanti, i durometri Webster e Barcol.

Il campione ha dichiarato che lo scopo dell’uso era:

  • Ispezione dei pezzi dopo dei trattamenti per garantirne la durata.
  • Controllo delle merci in entrata.
  • Riconoscere la durezza del materiale da saldare.
controllo qualità

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Come selezionare il miglior durometro per la propria applicazione?

Quando si seleziona il miglior durometro per la propria applicazione, ci sono diversi aspetti da considerare. I più importanti sono:

  • Tipo di materiale testato
  • Requisito di conformità agli standard
  • Durezza approssimativa del materiale
  • Dimensione e geometria del campione
  • Requisiti di montaggio
  • Numero di campioni da testare
  • Precisione e ripetibilità richieste
modulo contatti

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Scopri la vasta gamma di durometri portatili e da banco che offriamo per soddisfare le tue esigenze specifiche. Scegli quello più adatto a te

fai clic qui.

E poi, se hai bisogno di assistenza per la scelta del durometro giusto o hai dubbi sulle specifiche tecniche, il nostro team di esperti è a tua disposizione. Contattaci al numero 0584/392342 – 0584/392453 oppure puoi compilare il form online per una consulenza personalizzata.

Non lasciare che la scelta del durometro diventi un problema, affidati alla nostra esperienza e alla competenza del nostro staff per trovare la soluzione ideale per le tue esigenze. Contattaci subito!

 

Video riassuntivo (Inglese): “Durometro portatile o da banco? La sfida”

 

 

 

 

 

Come è possibile avere la certezza che uno stesso tipo di oggetto non presenti differenze di colore?

Lo scopriamo in questo articolo, continua a leggere perché oggi parliamo dello strumento principe di misurazione del colore: il colorimetro.

Capirai cos’è, cosa misura e potrai vederlo in funzione nel video che abbiamo realizzato per te.

Cos’è un colorimetro?

Il colorimetro è uno strumento per la misura comparativa del colore, che permette di effettuare misure accurate della differenza tra tutti i tipi di colore di uno stesso materiale, in base a degli standard internazionali.

 

[Video] Do you need a Colorimeter – color meter?

 

 

Il colore degli oggetti

La scelta del colore nel design è di estrema importanza, anche se è molto soggettiva.

I colori evocano emozioni e l’emozione che il colore evoca può cambiare da persona a persona.

Studiare come i diversi colori influenzano le persone è diventata una vera e propria professione.

Basta cambiare semplicemente la tonalità del colore o la saturazione per evocare sensazioni completamente diverse.

Inoltre vanno analizzate anche le differenze culturali poiché ciò che rappresenta felicità in un paese, può rappresentare qualcosa di deprimente in un altro.

Prendiamo ad esempio i colori del nostro logo: ROSSO e BLU e vediamo i significati tra Oriente ed Occidente.

Rosso:

• Occidente: eccitazione, amore, passione

• Oriente: vestito delle spose, gioia

Blu :

• Occidente (Europa) : rilassamento, fiducia

• Oriente: tristezza, depressione, tradizione nuziale, prudenza

La percezione del colore

Diventa quindi fondamentale per ogni produttore, in tutti gli ambiti, essere in grado di riprodurre il colore scelto senza correre il rischio di incappare in errori visivi.

Per la percezione del colore entrano in campo tre elementi principali: luce, oggetto e osservatore.

Ogni cambiamento anche minimo di uno di questi tre elementi cambia inevitabilmente la percezione del colore.

Se la fonte di luce e l’osservatore non subiscono cambiamenti, è l’oggetto che determinerà la percezione del colore dell’osservatore.

L’oggetto è in grado di influenzare la percezione del colore perché gli spettri riflettenti (spettri di trasmittanza) dello stesso hanno modulato lo spettro della sorgente di luce.

Ogni oggetto ha diversi spettri di riflettività e la sorgente di luce a sua volta ne modifica gli spettri di riflettività così da ottenere risultati differenti.

L’osservatore è lo stesso, ma i colori percepiti sono diversi.

Il colorimetro ci aiuta ad effettuare le misure comparative del colore.

Colorimetro

Il rapporto di taratura per il colorimetro

Un servizio opzionale, che si può richiedere insieme al colorimetro, è il rapporto di taratura.

Si tratta di un documento rilasciato da centri di taratura attraverso il quale viene assicurata la riferibilità della misura ai campioni nazionali.

La validità tecnica di questi documenti deriva dalla qualifica del laboratorio, dalla competenza tecnica degli operatori e dalle procedure metrologiche utilizzate.

Su quali materiali si utilizza il colorimetro?

I colorimetri sono in grado di operare su materiali quali plastica, metallo, stampe, superfici verniciate.

Vengono impiegati principalmente per il controllo qualità su merci in ingresso e in uscita.

Come funziona il colorimetro?

Il principio di funzionamento del colorimetro si basa sulla misura degli aspetti cromatici della luce che arriva sulle superfici da qualsiasi sorgente, diretta o indiretta.

 

Alcuni punti di forza:

  1. Compatto
  2. Portatile
  3. Semplice da utilizzare

 

 

Adatto per le analisi delle fasi intermedie della produzione di materiali quali:

  1. Abiti
  2. Costruzioni
  3. Decorazioni d’interni
  4. Plastiche
  5. Vernice
  6. Rivestimenti 
  7. Porcellane.

Ideale per le misure sul campo.

E’ in grado di misurare le differenze di colore tra due differenti campioni del medesimo materiale in maniera rapida ed accurata.

Quale differenza tra colorimetro e spettrofotometro?

 

E’ questa la domanda che abbiamo formulato in un post su LinkedIn:  leggi la risposta qui sotto!

 

 

Desideri maggiori informazioni o assistenza?

Se sei alla ricerca di informazioni su un modello specifico di colorimetro o desideri saperne di più, contatta il nostro reparto tecnico. Puoi chiamarci subito ai numeri 0584/392342 – 0584/392453 o, in alternativa, compila il form.

 

Il misuratore di brillantezza o di lucentezza viene utilizzato per misure su superfici piane e opera secondo il principio di un rifrattometro.

La brillantezza o lucentezza di una superficie viene espressa in “Gloss” ed è una proprietà ottica, basata sull’interazione della luce con le caratteristiche fisiche della superficie stessa, ossia la sua capacità di riflettere la luce in modo speculare.

L’importanza della brillantezza

La brillantezza è uno dei parametri più importanti di una superficie, in quanto modifica la percezione dei profili e delle forme, influenzando nel complesso l’esperienza visiva.

La brillantezza influenza le superfici in base a diversi fattori, quali l’angolo d’incidenza della luce, la posizione dell’osservatore, le caratteristiche fisiche della superficie e le condizioni di osservazione.

Tale parametro gioca un ruolo molto importante in svariati settori produttivi e servono strumenti di misurazione efficienti al fine di uniformarne il controllo qualità. La misurazione della brillantezza è stata unificata secondo metodi e procedure internazionali rispondenti a standard quali ASTM, DIN e ISO.

Il principio fisico alla base della misurazione della brillantezza

Quando una sorgente luminosa irradia una superficie subisce un duplice effetto: in parte si disperde e in parte viene riflessa secondo un angolo opposto, ma di eguale ampiezza, a quello dell’irradiamento iniziale.

La brillantezza di una superficie viene calcolata in base a questa riflessione speculare.

Quest’ultimo elemento determina il livello di brillantezza di una superficie.

L’intensità della riflessione speculare viene determinata dal materiale e dall’angolo d’incidenza dell’illuminante misurati secondo certe condizioni.

La scala di misura

I valori vengono convenzionalmente espressi in unità di brillantezza (GU gloss units) e si riferiscono a una scala basata sull’indice di rifrazione di un vetro nero con una riflessione speculare di 100GU rispetto a uno specifico angolo.

Tutti i materiali non metallici, ad esempio vernici o plastiche, possono avere un valore correlato a questo dato, mentre per le superfici metalliche altamente riflettenti, ad esempio laminati e altri materiali grezzi, si può arrivare fino alle 2000GU.

Tipi di geometria – Quando e quale scegliere?

I misuratori di brillantezza, o glossmetri, si dividono in 2 tipologie, mono-angolari (60°) e tri-angolari (20°/60°/85°).

Avere a disposizione più riferimenti angolari dell’illuminante permette di ottimizzare la precisione della misurazione a seconda del grado di brillantezza stesso della superficie

Le misurazioni a 20° sono maggiormente indicate per superfici molto brillanti

Le misurazioni a 60° sono da preferire per superfici mediamente brillanti

Le misurazioni a 85° consentono di ottenere valori ottimizzati per superfici poco brillanti

La geometria a 60° è ampiamente utilizzata grazie al suo campo di utilizzo mediano, in ogni caso è consigliato fare riferimento a quella a 20° per le misurazioni al di sopra delle 70GU, mentre la geometria a 85° è da preferire nei casi di superfici con indice di brillantezza al di sotto delle 10GU.

Esempio: misura della brillantezza speculare di un film di pittura

Quando dobbiamo scegliere il colore di un muro, ci viene chiesto quale finitura desideriamo: opaco, satinato o lucido?

Il colore può cambiare infatti a seconda del grado di brillantezza.

La norma EN ISO 2813 prevede l’utilizzo del glossmetro per misurare la brillantezza speculare di un film di pittura.

Caparol Media, il portale del colore, decorazione, isolamento e restauro, ci spiega in 5 passaggi come si effettuano le misurazioni:

 

  1. “Preparare il campione da misurare stendendo un film di pittura e lasciarlo asciugare a 23°C e con il 50 % di UR;

  2. Attendere 16 ore per il condizionamento a temperature e tasso di UR costanti;

  3. Calibrare il glossmetro;

  4. Ripetere la misurazione sei volte in diverse posizioni, in direzione parallela e perpendicolare alla stesura del film;

  5. Calcolare la media tra i valori misurati e individuare i range di riferimento.”

Su richiesta possiamo effettuare rapporti di taratura RDT su tutto lo strumento oppure uno o tutti angoli (20-60-85°).

 

Quali sono i 5 punti di forza del glossmetro digitale 3 angoli SAMA Tools?

 

– Design accattivante,

– dimensioni compatte,

– geometria a 3 angoli della lampada,

– elevata precisione,

– ideale per controlli di qualità in linea di produzione o fuori sede.

 

 

 

La calibrazione si effettua in pochi secondi grazie al master fornito in dotazione con lo strumento.

Le 3 geometrie di rilevamento, rispettivamente 20°, 60° e 85° permettono la massima duttilità d’impiego, coprendo superficii a bassa, media e alta brillantezza.

Applicazioni del glossmetro:

 

– Misura della brillantezza di stampe a inchiostro, vernici, ceralacca,

– rivestimenti e lavorati in legno,

– materiali da costruzione decorativi: marmo, granito, vetro, mattoni in vetro ecc.

– plastiche o fogli

 

Chi fu l’inventore del glossmetro?

Secondo Wikipedia, il primo a realizzare uno strumento per misurare la lucentezza (della carta) fu Ingersoill nel 1914.

Il “Glarimetro” ( così fu chiamato inizialmente), era  basato sul principio in cui la luce veniva polarizzata durante la riflessione speculare.

La luce  era incidente con un angolo di 57,5° e utilizzava un metodo di contrasto per sottrarre la componente speculare dalla luce riflessa utilizzando un elemento polarizzante.

 

 

 

 

Cos’è il blocchetto pianparallelo?

Il blocchetto pianparallelo, anche detto blocchetto di riscontro, è un calibro fisso costituito da un parallelepipedo.

Questo viene lavorato in modo da ottenere due facce contrapposte perfettamente parallele, distanziate tra loro di una quota precisa (spessore nominale).

I blocchetti pianparalleli vengono anche chiamati blocchetti Johansson, dal nome dello svedese Carl Edvard Johansson che li brevettò.

Inizio dell’industria moderna

Anche se la storia dell’inventore non è tanto conosciuta, i suoi blocchetti di riscontro hanno creato l’industria moderna e hanno reso possibile la produzione in serie dei giorni nostri.

Intorno al 1890 iniziò a lavorare presso la fabbrica di carabine Carl Gustafs Stads di Eskilstuna, dove è stato nominato capo ispettore.

Il suo compito era quello di ispezionare i vari strumenti di misurazione utilizzati nella fabbricazione di armi.

La produzione di armi, che fu la prima produzione di massa di quel tempo, richiede precisione.

Le parti delle varie armi dovevano infatti avere le stesse dimensioni.

Nel 1897 Johansson creò il suo primo set di blocchetti ma dovette davvero lottare fino al 1904 per ottenere il brevetto svedese, mentre due anni prima lo aveva già ottenuto in Inghilterra.

Nel 1903 la sua invenzione ricevette una medaglia d’argento ad un’esposizione a Parigi.

Nel 1923, si trasferì negli Stati Uniti e fu assunto dall’inventore dell’automobile, Henry Ford.

Nell’atrio dell’azienda Ford c’era un mobile di vetro con l’Enciclopedia Britannica insieme al set di blocchi Johansson.

Secondo Ford, entrambi avevano un grande significato. Henry Ford aveva molta fiducia in CE Johansson.

Fonte: https://www.tekniskamuseet.se/en/learn-more/swedish-inventors/carl-edvard-johansson/

Scatola blocchetti Johnson

Raramente i blocchetti vengono usati singolarmente, è invece normale acquistarli e usarli in serie più o meno numerose.

I kit hanno blocchetti di dimensioni differenti, con progressioni aritmetiche che permettono, combinando pochi elementi, di poter creare molti altri calibri.

Blocchetti Johnson certificati Accredia

I blocchetti di riscontro SAMA Tools sono realizzati con acciai speciali e sono utilizzati come riferimenti campione per il controllo di altri blocchetti, per la taratura di altri strumenti o come strumenti di officina per il controllo delle lavorazioni.

Scopri anche come avviene il controllo qualità nelle Officine meccaniche di precisione, clicca qui.

 

Acquisto blocchetti di riscontro pianparalleli

Se stai valutando l’acquisto di blocchetti di riscontro, abbiamo una buona notizia, poiché SAMA Tools produce e distribuisce strumenti di misura anche per la meccanica.

Tra questi rientrano varie tipologie di blocchetti come:

  • Set blocchetti di riscontro in acciaio
  • Blocchetti di riscontro singoli in acciaio
  • Set blocchetti di riscontro in Ceramica
  • Accessori per blocchetti di riscontro

Accedi subito alla sezione dedicata ai blocchetti pianparalleli e chiedi un preventivo. I nostri tecnici ti risponderanno rapidamente e potrai fare domande per chiarie eventuali dubbi.

Con la nostra consulenza gratuita pre acquisto, ogni giorno di riduciamo o annulliamo drasticamente gli errati ordini.

Ciò significa per i nostri clienti evitare fermi di produzione, perdite di tempo e di denaro. Per noi, di SAMA Italia invece, significa avere clienti soddisfatti e felici di condividere un feedback positivo, come quello di Effegibi, produttrice italiana di bagni turchi e saune che esporta in tutto il mondo. Ogni articolo è sottoposto a verifiche qualitative sia sotto l’aspetto estetico che funzionale. Effettua test con apparecchiature tarate a predeterminati valori termici ed elettrici nel rispetto delle più severe normative vigenti.

 

In SAMA ho trovato persone molto competenti, disponibili e gentili.

 

Orlando Gozzi
EFFEGIBI SRL